7 Febbraio 2009 – Sala Teatro Centro Giovanni XXIII – Belluno

Grande soddisfazione per gli organizzatori del convegno provinciale sulla fibromialgia tenutosi Sabato 7 Febbraio a Belluno. La Sala Teatro del Centro Giovanni XXIII era gremita per seguire l’iniziativa dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica edell’Associazione Malati Reumatici del Veneto, il pubblico attento ha seguito le relazioni sulla malattia “invisibile” del malato “senza nome”. Autorevoli gli esperti chiamati asuccedersi nelle relazioni, concise, ma concrete. Sono state affrontate tematiche nuove,esponendo conoscenze cliniche e strategie terapeutiche. Soprattutto è emerso come lafibromialgia non debba più essere considerata solo una malattia caratterizzata da dolore, stanchezza e disturbi del sonno, ma da molti altri sintomi che affliggono il malato.

Il dottor Gianniantonio Cassisi, reumatologo della ASL di Belluno, ha sottolineato quanto spessosiano associate altre sindromi cosiddette funzionali quali il colon irritabile, la cefalea, ildolore mestruale, le “gambe senza riposo”, le sindromi dolorose muscolari e, piùraramente, la sindrome da stanchezza cronica. Particolare attenzione è stata data aidisturbi della sfera neurologica e cognitiva. Memoria, parola, attenzione, organi di senso,apparato circolatorio, altri apparati possono presentarsi come “starati” e pertanto soggettia comportamenti anomali.

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Mariaelisa Rampudda e Giannantonio Cassisi

La dottoressa Mariaelisa Rampudda, dell’Università di Padova, ha proposto alcuneconsiderazioni su due farmaci, che potrebbero avere in un futuro prossimo l’indicazionespecifica per la malattia: la duloxetina (già in commercio) e il milnacipram. Essiappartengono alla classe dei nuovi anti-depressivi “duali” con azione sui trasmettitori deldolore con risultati promettenti. Il dottor Francesco Ceccherelli, dell’Università di Padova,parlando dell’uso degli oppiacei nel dolore cronico benigno, con competenza ha sfatato lapaura, ancora diffusa, del loro utilizzo e in particolare della dipendenza. Meno dell’ 1% deimalati trattati con questi farmaci mostra dipendenza, mentre la maggior parte, adeccezione dei pazienti intolleranti(20%), ne trae beneficio. La seconda sessione,anch’essa moderata con capacità dal prof.Andrea Doria, dell’Università di Padova, è statadedicata alla convivenza tra malato e dolore. Le due esperienze sui gruppi terapeuticiportate dal dottor Marco Modolo, reumatologo di Conegliano, e dalla dottoressa StefaniaRinaldi, psicologa dell’Università di Padova, hanno illustrato nella quotidianità, comeapprocciarsi alla malattia dolorosa cronica, a volte invalidante. La migliore gestione, è quella in cui il malato viene accolto in un programma di gruppo. Questo approccioconsente la condivisione del problema e dei trattamenti terapeutici non farmacologici utili a“vivere il dolore” in maniera diversa, meno “catastrofizzante”.Il dottor Corrado Balzan, medico di medicina generale ha sottolineato l’importanza delprimo livello di diagnosi e ha spiegato le difficoltà del medico di famiglia nell’affrontarequesta malattia poco conosciuta. Di qui la necessità di investimenti e risorse perun’adeguata preparazione al problema. Con commovente coinvolgimento, Gabriella Voltanpresidente regionale AMarv ha portato la sua esperienza di malato che convivequotidianamente col dolore. Essa ha cercato di condividere il messaggio positivo: “il malato cronico seppure costretto a modificare le abitudini, le ambizioni, i progetti, puòcomunque arrivare a vivere con positività la meravigliosa realtà della vita”. Da quil’importanza della collaborazione tra associazioni, del mutuo aiuto tra malati, del sostegnoattivo del personale sanitario, nella speranza che la fibromialgia venga sempre più conosciuta e considerata, al fine di dare l’adeguato sollievo e il giusto riconoscimento al malato.

 

Autorità attente e propositive

foto_4_bellunoSignificativa la presenza delle autorità al convegno che, ben oltre il tradizionale saluto, hanno voluto prendere atto di una realtà evidentemente forte, vista la presenza in sala e ilsostegno delle associazioni. Ciascuno per le loro competenze il dottor Piergiorgio Facchin,in rappresentanza dell’ ULSS di Belluno, il Consigliere Regionale Dario Bond (nella foto) el’Assessore comunale Angelo Paganin hanno salutato la collaborazione tra le dueassociazioni, promettendo un maggior impegno affinché la sindrome fibromialgica vengapresa seriamente in considerazione dai vari livelli, sanitario, normativo e legislativo. “Le aziende sanitarie devono prendere atto che il malato esiste ed è necessario un riconoscimento della malattia che porti a un’attenzione e una cura adeguata anche sulterritorio”, ha osservato il dottor Piergiorgio Facchin. Il consigliere Dario Bond, ha poi confermato il suo impegno affinché ai vari livelli politici e amministrativi ci possano esseregli incontri che aprano il varco alla considerazione del problema e all’individuazione dellerisposte possibili, stimolando le associazioni e i malati a essere parte attiva. Importanteinfine la comunicazione fatta dalla responsabile Aisf Carla Dalla Stella del recente risultatoottenuto presso il Parlamento Europeo per l’intervento di Enfa (Rete Europea delle Associazioni per la Fibromialgia) e di cui Aisf è parte per l’Italia. Grazie a una raccolta di firme è stata adottata dal parlamento una dichiarazione sulla fibromialgia che impegna il parlamento stesso e, quindi, le nazioni dell’UE, ad operare a favore di malati e malattia.

L’AISF di Belluno, nell’informare di aver raccolto 80 tra rinnovi e nuove iscrizioni durante l’Assemblea e il Convegno, ringrazia di ♥ i suoi associati

 

Responsabile della sede AISF di Belluno
Carla Dalla Stella: [email protected]
Referente medico
Gianniantonio Cassisi: ogni Martedì pomeriggio al numero 0437/640993