Counseling
Il counseling nasce negli anni Cinquanta del secolo scorso con Carl Rogers, psicologo e filosofo americano, come una disciplina non direttiva. Da allora, in tutto il mondo, il counseling si è progressivamente differenziato dalla psicoterapia diventando una modalità d’aiuto breve o brevissima, per le persone che devono affrontare dei problemi urgenti e risolvibili in pochi incontri.
Il counselor si prende cura della persona con l’ascolto, la comunicazione empatica e intende migliorarne la qualità della vita, facendo leva sulle sue risorse interiori. I principi del counseling possono essere applicati da chiunque si ponga in relazione col prossimo, sia nella vita privata e quotidiana sia in quella professionale.

Counseling psicobiologico
Il counseling psicobiologico è una disciplina autonoma, ispirata ai principi umanistici del counseling e fondata su un impianto teorico, un metodo, tecniche e obiettivi che richiamano alla psicobiologia del comportamento umano e alle scienze della comunicazione (e non alla psicologia clinica).
Il counseling psicobiologico si occupa della persona nella sua globalità, allo scopo di promuovere il benessere e la crescita personale, senza alcun riferimento a diagnosi, terapia e tecniche psicologiche di intervento. Il suo scopo non è curativo, bensì mirato al miglioramento della qualità della vita attraverso il benessere, lo sviluppo delle abilità mentali, con un’attenzione particolare agli aspetti filosofici e spirituali dell’esistenza.
Per il counselor psicobiologico la complessità dell’agire umano è colta attraverso la sintesi tra le idee e le ipotesi fondamentali elaborate da diverse discipline: la biologia, l’etologia e la psicologia evoluzionistica, che insieme a storia e sociologia forniscono il punto di vista delle scienze umane sul percorso che ha condotto l’essere umano ad essere quello che è oggi. In aggiunta, la filosofia e la fisica teorica offrono contributi all’interpretazione del funzionamento della realtà, quindi anche della mente umana.
La psicobiologia è una disciplina di sintesi, nel senso che cerca i nessi, i punti di contatto tra diverse scienze per offrire una visione del comportamento umano più sfaccettata, profonda e completa di quanto possano fare i punti di vista parziali delle singole discipline.

In ogni caso, al centro dell’interesse vi è l’interrogativo sull’origine dei programmi che motivano, scatenano, guidano e coordinano un comportamento.
Per questo motivo la psicobiologia applicata al counseling si sta sviluppando come la scienza che studia da un lato le connessioni tra corpo, mente e spirito, dall’altro le modalità e strategie più efficaci per rispondere alla domanda di miglioramento della qualità di vita nell’essere umano.
Il prendersi cura del corpo e della mente richiede il rispetto delle evidenze, dei metodi e dei principi della scienza, gli unici che possano guidare efficacemente verso stili di vita più corretti e sani.
Il ruolo del counselor non è guarire dalla malattia, ma aiutare nel raggiungimento del benessere, come ha spiegato Carl Rogers, fondatore della Psicologia Umanistica e della terapia centrata sulla persona: “Nella persona vi è una forza che ha una direzione fondamentale positiva. Più l’individuo è capito e accettato profondamente, più tende a lasciar cadere le false facciate con cui ha affrontato la vita e più si muove in una direzione positiva di miglioramento”.

Applicazione nella fibromialgia
In relazione alla fibromialgia, penso sia importante per i pazienti promuovere il miglioramento del benessere e della qualità della vita, rinforzando le risorse personali. Condividere esperienze e problemi con persone che stanno vivendo una situazione simile e adottare punti di vista diversi dal proprio aiuta ad aumentare la creatività, moltiplicando di conseguenza le risorse per la soluzione di un problema. L’aumento dell’auto-consapevolezza, in quanto nel gruppo c’è la possibilità di vedersi con gli occhi degli altri, aiuta a scoprire le proprie zone “cieche”, spesso la causa che impedisce di uscire da situazioni problematiche, ed offre l’opportunità di coltivare empatia e relazioni interpersonali rispettose e gratificanti.
Grazie ad AISF ODV mi è stata data la possibilità di condurre 10 incontri con cadenza settimanale dedicati a persone con fibromialgia. Gli incontri sono stati studiati per dare ai partecipanti la possibilità di entrare in uno spazio accogliente e protetto, nel quale hanno potuto portare il loro sentire del momento e ricevere sostegno e supporto non solo da parte del counselor, ma anche da tutti i partecipanti al gruppo.
Durante gli incontri sono stati trattati vari argomenti riguardanti la sfera delle emozioni, sensazioni e criticità con lo scopo di esprimere i punti di forza dei partecipanti per poter essere in grado di gestire in modo ottimale le problematiche che la vita offre. Dopo una fase iniziale di conoscenza, ho riscontrato una partecipazione attenta e costruttiva da parte dei partecipanti e un’ottima disponibilità all’ascolto e al dialogo, che ha contribuito a creare uno scambio fruttuoso sia con il counselor che all’interno del gruppo.
Concludo osservando che, col passare degli incontri, nei partecipanti è progredito e si è sviluppato il cambiamento di alcuni aspetti della propria vita per il raggiungimento del benessere, ma soprattutto è cresciuta la voglia di vivere una vita degna ed appagante.

Roberta Villa
Counselor psicobiologico e filosofico