Attraverso questo progetto ci poniamo l’obiettivo di diffondere e promuovere un “nuovo” concetto di prendersi cura attraverso il linguaggio dell’arte e della cultura, al fine di rendere la Terapia Culturale uno strumento riconosciuto e istituzionalizzato all’interno dei tradizionali protocolli terapeutici. L’intento è quello di creare un supporto alle cure tradizionali, un percorso che si affianchi a quello del medico, dello psicoterapeuta,… e che aiuti ad avere strumenti di ricerca ed indagini differenti, dando una particolare attenzione all’individuo e non al “malato”. Il progetto privilegia forme di intervento mirate al benessere psico- fisico e sociale della persona in un’ottica di prevenzione e di inclusione sociale, anche attraverso sperimentazioni o iniziative non convenzionali attraverso linguaggi alternativi e modelli artistico- culturali.
Le metodologie della Terapeutica Artistica individuano nell’espressione della creatività un potenziale curativo e maieutico.
La finalità è di sostenere la crescita psicologica sia di individui provenienti da esperienze patologiche o traumatiche, sia di persone che aspirano a conservare e potenziare il proprio benessere psichico.
Attraverso il connubio tra arte e scienze psicologiche si pongono le basi per lo sviluppo e l’applicazione di un nuovo significato di terapeuticità, comprendendo non più solamente l’atto medico all’interno di un rapporto diadico.
Sperimentando un processo di autoattivazione, ben lontano da una preparazione tecnica, si conducono gli utenti a ritrovare il proprio potenziale creativo e a ricorrere alla propria immaginazione per elaborare una creazione artistica soggettiva, dove il processo creativo diventa un attivo percorso artistico e simbolico in cui vengono attivate le risorse personali e i processi di riparazione diventando un vero e proprio mezzo di sostegno per l’Io, favorendo lo sviluppo del senso di identità.
L’arteterapia si propone come mezzo per identificare ed esprimere le proprie emozioni e per comprendere e risolvere difficoltà di ordine psichico.
Nella cura della Fibromialgia è ormai opinione diffusa che un approccio terapeutico Multimodale sia doveroso in quanto più efficace rispetto all’approccio esclusivamente farmacologico (che comunque non può essere del tutto eliminato).
Le modalità terapeutiche non farmacologiche possono coinvolgere aspetti fisici e psicologici.
Quelle che infatti vengono chiamate “Terapie Culturali” devono essere percorsi integrati di supporto alla terapia tradizionale.
Tutte queste forme di intervento, per essere efficaci, devono comunque avere alla base un processo cognitivo, ovvero devono essere percorsi di accompagnamento del soggetto per favorirne il processo di conoscenza e consapevolezza affinché ci possa essere una vera accettazione della malattia e di se stessi.
Il malato però deve interagire con reale volontà e partecipazione.
Si possono presentare momenti di scoraggiamento nel paziente fibromialgico, perché è insito comunque nella patologia alternare periodi di “benessere” a periodi di “malessere” durante i quali si acutizza la sintomatologia.
I limiti imposti dalla patologia spesso non vengono accettati, ecco perché il paziente fibromialgico necessita di acquisire la volontà di “lavorare per sé e non su di sé”.
Veronica Mazzucchi, Fibromialgica
Sara Russo, Artista terapista