Per la rubrica Fibrini si raccontano, vi presentiamo il racconto di Monica Grosso
Mi chiamo Monica Grosso.
La mia storia con la fibromialgia inizia molto presto. Avevo 16 anni, ma mi è stata diagnosticata solo tre anni fa a 49 anni!
La causa scatenante è stato l’inizio del mio lavoro come estetista.
Avrei voluto fare l’insegnante ma per una serie di eventi, sono stata costretta a sospendere l’istituto magistrale con l’intento di riprenderlo l’anno successivo.
I miei genitori, decidendo che avrei comunque dovuto fare qualcosa, mi scrissero a scuola d’estetica. Feci quella scuola, e da lì mi trovarono un lavoro estivo. Accettai sapendo che a Settembre avrei ripreso l’istituto magistrale… poi quel lavoro divenne fisso e lo svolgo ancora, da 36 anni.
Iniziai subito a stare male: dolori, ritenzione idrica alle gambe che mi impediva di mettere le scarpe pur indossando le calze 140 denari 365 giorni l’anno (immaginate il supplizio, soprattutto d’estate?!). I flebologi dicevano che avrei dovuto cambiare lavoro, ma non potevo.
Per anni ho sperato che i miei cercassero un altro impiego, oltre al carico estenuante, capitavano anche clienti uomini che non era affatto facile o piacevole doverli gestire.
Io non potevo cercare altro perchè lavoravo 12 ore al giorno.
La giovane età mi faceva anche recuperare velocemente le energie e mi imponeva di non pensarci anche perchè nella mia famiglia erano tutti stacanovisti, facevano tutti 2 lavori, quindi dovevo mantenere il ritmo!
Successivamente i miei genitori decisero che avrei aperto un negozio d’estetica. Non uscivo mai, nessuna vita privata.
Avevo un livello di stress altissimo che mi creava il ciclo perenne, il “latte” (siero)al seno, la stanchezza cronica, dolori, cistite, gambe gonfissime.. ma dovevo continuare!
Dopo 3 anni di psicoanalisi ed 11 di libera professione, sono riuscita finalmente a chiudere il negozio.
La morte di mio padre investito da un’auto diede un ulteriore peggioramento ai sintomi. Le cause in tribunale seguite da un avvocato incompetente che non ci ha fatto presenziare al processo per omicidio colposo, e non ci ha fatto avere il risarcimento dovuto, hanno contribuito al peggioramento ulteriore dei sintomi.
Io stavo sempre peggio e dopo aver chiesto ripetutamente visite per “questi dolori”, la dottoressa della mutua mi prescrive una visita fisiatrica, da qui, l’iter che dopo 3 anni, mi porta alla diagnosi della fibromialgia! Eureka! Almeno ho una diagnosi!
Anni di sintomi, di malessere, di sguardi e di offese ma finalmente le cose sono cambiate quando ho iniziato ad approfondire l’argomento con medici competenti e maestri per diventare insegnante hata yoga e yoga ratna. Poi altri anni di formazione per diventare insegnante ayurvedica. Ecco la risposta al perché tutte le terapie che facevo, non davano dei risultati: li trattavo come sintomi ma mancava la causa che cambiava l’origine di tutti i miei mali, la fibromialgia!
Ora comprendo tante cose per vivere al meglio con “la mia amica fibromialgia” e la mia missione è diventata quella di conoscerla ed adeguare i protocolli terapeutici alle lezioni di yoga, consentendomi una vita dignitosa, di accettazione e comprensione profonda del problema.
Un saggio disse: “Non puoi ottenere risultati diversi, facendo le stesse cose!”.
Prevenire per rallentare la degenerazione: questo è il mio obiettivo.
Mi occupo benessere da 36 anni ed ho capito che è ora di mettere a frutto tutta la mia formazione per dare benefici a chi, come me, soffre di fibromialgia.
Filastrocca sulla FIBROMIALGIA
Tu lo sai cara mia,
cos’è la fibromialgia?
Le cause: chi le sa?!
Forse qualcuno approfondirà!
Lo stress, la sofferenza, un trauma o il tormento: chissà qual’è stato quel momento?
Il risultato?
Un corpo assai colpito
da dolori, bruciori e col muscolo contrito!
Son dolori e son tormenti…
ma continui e stringi i denti!
E i dolori migranti?
Sono troppi, forse tanti.
La giornata assai dura
quando il corpo ti tortura!
La fatica cronica, devastante è culminante
in un sonno non riposante!
Dormi e speri nel Signore
che ti calmi un po’ il dolore!
Riscopri al mattino,
quel dolore malandrino,
quel bruciore ricercato, non ti ha mai abbandonato!
E la parestesia?
Ogni gioia porta via!
Una carezza coccolosa
è come spine di rosa;
i vestiti indossati,
son mille aghi puntati.
Ogni mattina sono tanti
i nuovi dolori migranti.
I capogiri, le vertigini, l’instabilità:
però la gente, da te, vuole solo felicità!
Il malumore o la depressione?
Prova tu, spiritosone,
col dolore che ti attanaglia
a fare la simpatica canaglia;
col bruciore incessante,
ad essere brillante!
Prima di giudicare…
ma ti auguro di non provare!
La malattia è assai creativa
e si comporta come una diva:
vuole attenzioni e cambiar ritmi di vita: se non lo farai,
grandi dolori avrai!
La mente si annebbia, la memoria vacilla, le parole si perdono: ma lo spettacolo deve continuare,
anche se ti senti naufragare!
Quegli sguardi, quei giudizi
tutte critiche senza indizi!
Questi alcuni dei sintomi, ma non son tutti:
la fibromialgia è un albero che ha tanti, troppi frutti!
Speri un aiuto nella medicina:
ma ti trattano da pazza, da cretina!
Sei derisa, sei incompresa
e torni a casa con l’offesa
da chi dovrebbe aiutarti
invece non fa che criticati.
In molti luoghi del mondo hai l’invalidità al 100%,
ma in Piemonte, son parole al vento!
I protocolli per noi ci sono: basta copiare le procedure,
per alleviare le torture
di noi fibrini sofferenti,
basterebbe questo per farci contenti!
Ma il sorriso non ci abbandona: recita, recita… è ciò che il mondo vuole,
perché non interessa ciò che ti duole!
Quegli sguardi irriverenti
che ti fan stringere i denti, perché sorridere fa meno male
dell’incomprensione totale!
Tutti vogliono, tutti pretendono…
tu doni e dài per il contento,
anche se ti senti morire dentro!
Il sorriso viene dal cuore,
anche se nel corpo tutto duole,
noi vogliamo dimostrarti
che abbiamo tanto da donarti!
Forza fibrini, non ci arrendiamo:
troveremo chi ci darà una mano!
Massaggi, yoga, meditazione: questo si che ci darà soddisfazione
ed il benessere bramato,
così tanto meritato!
Il sollievo è momentaneo,
il benessere temporaneo
perché non c’è cura:
è una malattia che dura
nel tempo e nello spazio
e non termina col solstizio!
Questa mia prolissa filastrocca ha l’intento
di chiedere allo Stato, il meritato riconoscimento,
un aiuto,
un sostegno…
che fai Stato: ti prendi l’impegno?
(Monica Grosso)