Venerdì 9 agosto 2024 durante la seduta del Consiglio della Regione Sardegna, in cui si discuteva in merito all’eventuale proroga dell’indennità regionale per FM, si è offesa la dignità dei malati di fibromialgia.

AISF prende nettamente le distanze da alcune dichiarazioni fatte sulla Sindrome Fibromialgica, in particolare dall’ironica e offensiva rappresentazione quale malattia inesistente o psicosomatica, fino al considerarla una patologia priva di criteri diagnostici. Desideriamo ricevere chiarimenti in merito alle opinioni espresse da alcuni consiglieri regionali e allo stesso tempo siamo aperti al confronto con chiunque volesse trattare seriamente l’argomento.

Per far sentire forte e chiara la voce dei pazienti la Vicepresidente AISF Giusy Fabio ha organizzato un sit-in di protesta a Bagheria (PA), trasmesso in diretta sui canali social dell’Associazione (FacebookInstagramTikTok).

 


LETTERA APERTA

Il Presidente AISF Piercarlo Sarzi Puttini è intervenuto sul tema con una lettera aperta, che vi proponiamo di seguito:

Ancora una volta assistiamo ad attacchi frontali verso il riconoscimento della diagnosi della SFM.
Vorrei ricordare che tale diagnosi è accettata in tutto il mondo e ad essa sono applicati criteri diagnostici che ne hanno confermato l’esistenza con parametri di sensibilità e specificità molto elevati. Già nel 1992 OMS l’ha identificata come malattia. Lo stesso Ministero della Salute ha assegnato nella Legge di Bilancio del 2022 ben 5 milioni di euro per la diagnosi, cura e ricerca della SFM.
Ritengo pertanto che un politico, per giunta medico come è avvenuto in Sardegna, che parli a vanvera di argomenti che conosce in maniera superficiale, non solo non soddisfa al suo ruolo politico, ma neanche a quello medico. Purtroppo ci si imbatte frequentemente in medici che confondono gli aspetti psico affettivi (ansia e depressione) con un disturbo di dolore diffuso di natura nociplastico.
I meccanismi di sensibilizzazione spinale possono indurre modificazioni della percezione del dolore diffuso insieme alla comparsa di altri sintomi di accompagnamento come la stanchezza, i disturbi del sonno e alterazioni neurocognitive.
La vita di queste persone, in particolare quelle colpite da forme più severe, diventa complessa e ingestibile. Sentirli etichettati come malati immaginari, con tutte le difficoltà che questa malattia comporta a livello familiare, sociale e lavorativo, è offensivo per la dignità di questa categoria di malati e rende questi medici e politici analfabeti da un punto di vista della conoscenza del dolore cronico. Speriamo che si tratti di voci isolate nel deserto dell’ignoranza e che la classe medica e quella politica siano in grado di stare dalla parte dei pazienti, in particolare dei pazienti affetti da SFM, che spesso vivono in solitudine e in difficoltà il loro ruolo di malati senza nemmeno avere il conforto di un Sistema Sanitario che li aiuti a vivere meglio la loro difficile esistenza.
Prof. Piercarlo Sarzi Puttini