Il 29 aprile alle ore 10.30 presso la III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia (presieduta dal dott. Emanuele Monti) sono intervenute ABAR, AISF, ALOMAR, CFU Italia e Libellula Libera, cinque associazioni di pazienti che si occupano di fibromialgia.

L’audizione si inserisce in un percorso virtuoso avviato dalle associazioni che con competenza e professionalità hanno identificato obiettivi comuni e individuato in Fondazione The Bridge (presieduta da Rosaria Iardino) l’ente super partes titolato a rappresentare le loro istanze.

Iardino in udienza ha sottolineato l’enorme senso di responsabilità che ha caratterizzato il lavoro delle associazioni, le quali collegialmente hanno creato un dossier che raccoglie la storia politica e legislativa della fibromialgia, patologia che ha una prevalenza valutata al 2% sulla popolazione italiana e che è classificata a livello internazionale come una delle cinque patologie più dolorose. “È giunto il momento di riconoscere dignità sia ai pazienti cronici che ai medici che li hanno in cura – ha sottolineato nuovamente la presidente di Fondazione The Bridge – per questo è necessario un atto politico che porti all’attribuzione di un codice identificativo utile alle prescrizioni e alla presa in carico delle persone. Regione Lombardia non ha mai lasciato soli i pazienti – continua -, ma bisogna fare un passo in più“.

Il presidente Emanuele Monti ha preso in carico la questione valutando di portare l’argomento in III Commissione Sanità e Politiche Sociali entro giugno e in Consiglio Regionale prima dell’estate, con l’obiettivo di inserire il tema nel Piano Socio Sanitario Regionale, ovvero il provvedimento che definisce gli indirizzi per lo sviluppo e la gestione del sistema sociosanitario.

La collaborazione tra le associazioni e Fondazione The Bridge ha portato, nel corso dei mesi, alla  costruzione di un articolato “Dossier Fibromialgia” già condiviso con la Commissione uditrice, e prosegue ora con la richiesta del riconoscimento della Sindrome Fibromialgica quale malattia cronica e invalidante e dell’assegnazione di un codice di identificazione che la certifichi ai fini delle prescrizioni specialistiche, eventuali esenzioni e studi epidemiologici regionali.



Auspichiamo che l’impegno delle associazioni, che si traduce nella persecuzione di obiettivi unitari, dia ancora una volta il segnale di come la coesione consenta il raggiungimento di finalità comuni.  Le associazioni AISF, ABAR, ALOMAR, CFU e Libellula libera, in collaborazione con Fondazione The Bridge, attiveranno sin da subito un monitoraggio per mantenere vivo l’argomento e rendere noto l’impegno che la politica regionale intenderà assumersi per dar seguito alle proposte emerse in audizione.