Come il linguaggio verbale, anche la musica è uno dei fondamenti della nostra civiltà. La musica è anche stata utilizzata per secoli allo scopo di contribuire alla guarigione delle malattie e per ridurre il dolore e la sofferenza, seguendo un principio comune a molte culture, quello di intervenire sugli squilibri interiori riportandoli al loro naturale stato di armonia [1]. Negli ultimi decenni, con la nascita e lo sviluppo della Musicoterapia, è iniziato lo studio della musica sui processi di guarigione attraverso interventi basati sull’evidenza scientifica [2]. Si è così dimostrato che la musica è in grado di produrre benefici sia fisiologici, attraverso il sistema nervoso vegetativo, influenzando ad esempio la pressione sanguigna, il battito cardiaco, la respirazione, la tensione muscolare; sia psicologici riducendo il livello di ansia e migliorando il tono dell’umore.

Inoltre la musica, stimola indirettamente la produzione di beta-endorfine, morfine naturali rilasciate dal cervello che, grazie alla loro azione calmante e anestetica, regalano uno stato di benessere a tutto l’organismo. Oggi vi sono diversi modelli di MT, diverse scuole, che hanno prodotto diverse musicoterapie, con un ampio spettro che va dall’approccio pedagogico, a quello psicoterapeutico a quello psicoacustico. Vi sono poi altri approcci: uno dei più interessanti è quello che fa riferimento alla psicoacustica ovvero alla scienza che studia la psicologia della percezione acustica. In definitiva la musica risulta essere un mezzo efficace, oltreché molto gradevole, per contribuire alla nostra salute ed al nostro benessere.

Bibliografia

1. Mitchell L. Gaynor, Sounds of Healing: A Physician Reveals the Therapeutic Power of Sound, Voice, and Music (New York: Broadway Books, 1999), 36.

2. American Music Therapy Association – http://www.musictherapy.org/about/quotes/

Fulvio Muzio – Medico nutrizionista e musicoterapeuta