Prof. Andrea Doria, UOC di Reumatologia, Università di Padova |
La Sindrome Fibromialgica (SF) è caratterizzata da dolore diffuso e da rigidità nei movimenti. Non sono presenti né alterazioni ematochimiche né radiografiche; la diagnosi è quindi clinica e viene posta se alla tensione muscolare eccessiva (che può arrivare fino a una vera e propria contrattura) si associa la presenza di almeno 11 tender point (sedi di dolorabilità profonda) secondo i criteri dell’American College of Rheumatology. La SF ha una prevalenza dello 0,5% negli uomini e dello 3,5% nelle donne. Le più colpite sono quindi le donne (80-90%), con due picchi d’esordio tra 25 e 35 anni e tra 45 e 55. I sintomi sono influenzati da fattori climatici, dall’attività fisica e da stress psico-fisici. Gli alti livelli di disabilità nella SF possono essere spiegati dal disagio psichico (1). La frequenza dei disturbi ansiosi varia dal 13% al 64%, quella dei disturbi depressivi dal 20% all’80%. Disturbi di personalità sono associati raramente con la SF, mentre sono frequenti i sintomi indicativi di vulnerabilità psicologica (ipocondria, bassa stima di sé, atteggiamento catastrofico, vittimizzazione, passività, irritabilità, dipendenza, reazioni disaddattive) (2-5). Disturbi del sonno in fase non-REM sembrano essere associati alla SF. Infine, i pazienti con SF lamentano frquentemente disturbi funzionali (cefalea, sindrome del colon irritabile).
La terapia richiede un approccio multidisciplinare che comprende un intervento farmacologico (miorilassanti, antidepressivi, infiltrazioni), fisico (massoterapia, agopuntura, cure termali) e psicologico (gruppi di aiuto psicologico, gruppi psicoeducativi).
PROGETTO ASSISTENZIALE
Scopo
Lo scopo del progetto è di monitorare la frequenza dei disturbi d’ansia e depressione nei pazienti affetti da SF e il loro effetto sulla qualità di vita legata allo stato di salute. Si vuole inoltre verificare se al modificarsi dei sintomi psichici si ottiene anche una variazione della sintomatologia dolorosa.
Materiale e metodi
Verrano valutati i pazienti afferenti agli ambulatori dell’Unità Operativa di Reumatologia di Padova con diagnosi di Sindrome Fibromialgica secondo i criteri dell’American College of Rheumatoloy. Saranno considerati criteri di esclusione un disturbo depressivo maggiore a rischio suicidario, psicosi, deficit neurocognitivi gravi. Come intervento terapeutico privilegiato verrà utilizzato il gruppo di sostegno psicologico (5) (Tab.1). Inoltre attiveremo un ambulatorio per colloqui psicologici individuali dedicato a pazienti con diagnosi di SF che non possono accedere ai gruppi o presentano un disagio psicologico acuto che richiede un intervento specifico.
Test psicometrici
Per monitorare l’andamento dei sintomi psichici e del dolore ci avvarremo dell’uso di test psicometrici.
Valutazione di ansia e depressione. La Hamilton Depression Rating scale (HAM-D) è una scala che misura la prevalenza e l’intensità di specifici sintomi depressivi. Include 21 items ma solo i primi 17 rientrano nel punteggio finale. I punteggi cut-off sono: 0-7 assenza di sintomi depressivi, 8-15 depressione moderata, 16 depressione da moderata a grave (6,7). L’Hamilton Anxiety Scale (HAS) include 14 items, ciascuno con un punteggio da 0 a 4. La valutazione della presenza e dell’intensità dei differenti items si basa sulle condizioni del paziente negli ultimi 3-7 giorni. Il punteggio totale presenta un range tra 0 e 56. Un punteggio 5 indica assenza di ansia, tra 6 e 14 ansia moderata e 15 ansia clinicamente significativa (8).
Valutazione della psicopatologia. La Symptom Checklist (Scl90) è una misura multidimensionale dello stato psicopatologico ed è formata da 8 dimensioni: ansia, agorafobia, depressione, sintomi somatici, sfiducia e suscettibilità interpersonale, 3 rabbia, disturbi del sonno. Il punteggio totale dell’Scl-90 riflette la tendenza a una psicopatologia o a un disagio psicologico.
Valutazione della qualità di vita. L’SF-36 è uno strumento generico di valutazione della qualità di vita. E’ formato da 8 scale: funzionamento fisico, salute mentale, salute generale, ruolo emotivo, vitalità, funzionamento sociale, ruolo fisico, dolore. Gli autori dell’SF-36 hanno sviluppato gli algoritmi per calcolare due dimensioni: il Physical Component Summary Scale Score (PCS) e il Mental Component Summary Scale Score (MCS). Queste due scale hanno un punteggio compreso tra 0 e 100, dove un valore maggiore corrisponde a una migliore qualità di vita (9). Rispetto alle singole sottoscale PCS e MCS sono più precise e riducono la possibilità di false correlazioni statistiche. Nel nostro studio utilizzeremo PCS e MCS.
Valutazione del dolore. Visual Analogue Scale (VAS) è una linea di 10 cm con due punti di inizio e fine contrassegnati da ‘assenza di dolore’ e “dolore peggiore mai sentito”. Il paziente deve mettere un punto al livello d’intensità che prova. Brief Pain Inventory-Short Form (BPI-SF) è formata da 9 item ed oltre alla frequenza e all’intensità del dolore valuta l’impatto che il dolore ha sulle attività quotidiane (attività generale, umore, possibilità di camminare, lavoro, rapporti interpersonali, sonno, capacità di divertirsi).
Gruppo di aiuto psicologico Verranno organizzati gruppi chiusi (massimo 12-14 partecipanti) a tempo limitato. Gli incontri, della durata di 1h e ½ ciascuno, avranno cadenza quindicinale.
Colloqui preliminari. I pazienti interessati a partecipare al gruppo saranno contattati per due colloqui preliminari, allo scopo di verificare se il paziente può effettivamente trarre beneficio dalla partecipazione al gruppo o se non vi siano controindicazioni. Saranno considerati criteri di esclusione: disturbo depressivo severo a rischio di suicidio, sintomi psicotici, disturbi neurocognitivi gravi. Nel corso dei colloqui verranno indagate le reazioni prevalenti alla malattia, l’eventuale presenza di disagio psichico o psicopatologia e la motivazione del paziente all’intervento psicologico. Verranno inoltre fornite informazioni circa lo scopo e le modalità di svolgimento del gruppo.
Colloqui psicologici individuali. Per pazienti con disturbi ansiosi e/o depressioni reattive collegate al decorso della malattia. Un ciclo di 10 colloqui di sostegno psicologico o un intervento di psicoterapia breve.
Ridurre i sentimenti di alienazione, diversità e stigmatizzazione determinati dalla malattia e dalle terapie |
Facilitare il mutuo supporto tra i membri del gruppo |
Migliorare il sostegno sociale e familiare |
Raggiungere una maggiore apertura ed espressività emozionale, sia all’interno che all’esterno del gruppo |
Integrare, all’interno della visione che la paziente ha di sé, un’immagine diversa del proprio corpo e, di conseguenza, di se stessa |
Migliorare le abilità di coping |
Migliorare la relazione medico-paziente |
Sviluppare nuovi progetti di vita |
Migliorare la qualità di vita |
Tab.1: Obiettivi della terapia di gruppo espressivo-interpersonale nelle patologie somatiche
(da A. Costantini 2000, modificato)
BIBLIOGRAFIA
1. Verbunt JA, Pernot Dia HFM, Smeets R. JEM. Disability and quality of life in patients with fibromyalgia. Health and Quality of Life Outcomes, 2008, 22; 6:8
2. Hassett A.L., Cone J.D., Patella S.J. and Sigal L.H. The role of catastrophizing in the pain and depression of women with fibromyalgia syndrome. Arthritis&Rheumatism, 43 (11): 2493-2500, 2000.
3. Fietta P., Fietta P. and Manganelli P. Fibromyalgia and psychiatric disorders. Acta Biomed 2007, 78: 88-95.
4. Thieme K, Turk D.C., Flor H. Comorbid depression and anxiety in fibromyalgia syndrome: relationship to somatic and psychosocial variables. Psychosomatic Medicine, 2004 66: 837-44.
5. Thieme K., Flor H., Turk DC. Psychological pain treatment in fibromyalgia syndrome: efficacy of operant behavioural and cognitive behavioural treatments. Arthritis Research & Therapy. 2006, 8 (4): R121.
6. Schwab JJ, Bialow MR, Clemmons RS, Holzer CE. Hamilton rating scale for depression with medical in-patients. Br J Psychiatry. 1967, 113(494):83-8.Miller IW, Bishop S, Norman WH, Maddever H. The Modified Hamilton Rating Scale for Depression: reliability and validity. Psychiatry Res 1985; 14(2):131-42.
7. Fava GA, Kellner R, Munari F, Pavan L. The Hamilton Depression Rating Scale in normal and depressives. Acta Psychiatr Scand 1992; 1: 26-32.
8. Maier W, Buller R, Philipp M, Heuser I. The Hamilton Anxiety Scale: reliability, validity and sensitivity to change in anxiety and depressive disorders. J Affect Disord 1988; 14(1):61-8.
9. Apolone G, Mosconi P. The Italian SF-36 Health Survey: translation, validation and norming. J Clin Epidemiol 1998; 51:1025-36.