Oggi stesso, se digitate in un qualsiasi motore di ricerca nel Web le parole: yoga o tai chi associati al termine fibromialgia (o il corrispettivo sassone fibromyalgia), ecco fiorire una miriade di articoli dedicati alle capacità terapeutiche di queste discipline orientali. Lo spunto a tale esplosione di pezzi sono stati due studi scientifici sugli effetti benefici di queste due discipline in pazienti affetti da fibromialgia.

Lo scopo di questo breve scritto è fornire al malto le fonti ufficiali dove attingere ai lavori scientifici originali (link agli abstract o al lavoro completo), fornire un breve riassunto in italiano del contenuto degli studi e solo alla fine procurare un commento utile per aprire spunti di riflessione per non lanciarsi (peraltro difficile per un fibromilagico) bendati e lancia in resta verso il Sol Levante!

Yoga e fibromialgia

FONTE Lo studio relativo yoga e fibromialgia è stato pubblicato sulla rivista Pain con il titolo originale: “A pilot randomized controlled trial of the yoga of Awareness program in the management of fibromyalgia” by James W. Carson, Kimberly M. Carson, Kim D. Jones, Robert M. Bennett, Cheryl L. Wright, and Scott D. Mist.

LO STUDIO IN PILLOLE Questo studio ha incluso 53 donne con età minima di 21 anni: 25 entrano nel programma yoga della Consapevolezza mentre 28 ( il gruppo di controllo) ricevono cure standard.
Lo yoga della Consapevolezza è un programma di yoga integrale, un elaborato innovativo, definito ad hoc per questo studio sul dolore cronico. Esso è pertanto tarato su misura per affrontare i principali aspetti della fibromialgia: il dolore, l’affaticamento, i disturbi del sonno, lo stress emotivo. Durante ciascuna classe di -Yoga della Consapevolezza- si mettono in atto circa 40 minuti di stretching leggero, tecniche di postura, 25 minuti di meditazione sulla consapevolezza (dalla consapevolezza del respiro alla consapevolezza della consapevolezza stessa), 10 minuti di tecniche di respirazione yogi con ponderazione alle sensazioni generate dal respiro, 20 minuti di presentazioni didattiche sull’applicazione migliore dei principi dello yoga, e 25 minuti di discussioni di gruppo (per esempio, le esperienze durante la pratica dello yoga a casa, la capacità di fronteggiare i problemi).

James W. Carson che ha coordinato lo studio, indica la chiave di lettura: “Il programma messo a punto, si differenzia da altri tipi di interventi perché su più livelli in quanto integra un ampio spettro di tecniche … suggerisce che lo yoga possa aiutare realmente i pazienti nell’affrontare il dolore (dedicandosi ad attività nonostante si provi male), facilitando atteggiamenti positivi (come accettare la propria situazione), migliorare nella risoluzione dei problemi (essere più rilassati); anziché danneggiare la propria vita in atteggiamenti controproducenti come isolamento, assiduo confronto con gli altri, perdita di interessi, pessimismo”.

Tai chi e fibromialgia

FONTE I risultati dello studio scientifico su tai chi e fibromialgia è stato pubblicato, sulla rivista New England Journal of Medicine 2010; 363:743-754con il titolo originale: “A Randomized Trial of tai chi for Fibromyalgia”dei i ricercatori del Tufts Medical Center di BostonChenchen Wang, M.D., M.P.H., Christopher H. Schmid, Ph.D., Ramel Rones, B.S., Robert Kalish, M.D., Janeth Yinh, M.D., Don L. Goldenberg, M.D., Yoojin Lee, M.S., and Timothy McAlindon, M.D., M.P.H.

LO STUDIO IN PILLOLE Questo studio è stato realizzato perché confortano dall’esito positivo di precedenti ricerche dove si riferivano gli effetti del tai chiterapeutici benefici in pazienti fibromialgici.

I 356 pazienti sono stati selezionati dopo contatto telefonico, due terzi provengono dalla periferia di Boston e un terzo dall’area urbana. Due gruppi numericamente uguali sono suddivisi tra chi aderisce al tai chi e coloro rappresentano il controllo.

Dopo due settimane dall’inizio del trial, con la valutazione FIQ (Fibromyalgia Impact Questionnaire) si giunge alla prima significativa valutazione della diminuzione della severità dei sintomi. Segue il miglioramento dello stato fisico e psichico del malato. Questi effetti benefici derivati alla pratica del tai chi permangono per 24 settimane e non si riscontrano situazioni di tipo negativo.

Per quanto sia sconosciuto il meccanismo con cui il tai chi intervenga sui sintomi del fibroimialgico è presumibile che vi sia un complesso di componenti in grado di determinare la situazione di miglioramento. Gli autori, pur ammetto i limiti dello studio e auspicando un approfondimento ulteriore con un gruppo numericamente più significativo, enfatizzano quanto la pratica di questa disciplina possa essere importante nella gestione mutidiciplinare della fibromialgia.

L’Importanza della respirazione e della meditazione

Gli studi, benchè conducano a risultati favorevoli verso queste due discipline orientali per i benefici globali forniti al paziente fibromialgico, suggeriscono ulteriori approfondimenti per comprendere più a fondo l’efficacia di yoga e tai chi.
Yoga e tai chi in modo -molto- diverso implicano esercizi posturali, di equilibrio e, soprattutto nello yoga, di stretching. Ciò fa pensare all’esigenza di una predisposizione soggettiva del fibromialgico a una o l’altra disciplina.
Entrambe si contraddistinguono per due pratiche raramente presenti nelle tecnice di rilassamento tradizionali: il controllo della respirazione e la meditazione.
Il lavoro su stecniche fisio-psico-spirituali indica al fibromialgico il fine da perseguire: un equilibrio tra corpo e mente tale da poter agire sulla soglia del dolore, sul controllo degli eventi stressanti e sulla qualità del sonno.

Attenzione ai mistificatori

Occorre però fare un indispensabile riflessione. La componente fisica, ovvero l’esercizio, che una e l’altra disciplina richiedono è valida solo se il maestro nelle cui mani ci si mette è in grado di far lavorare l’individuo nelle forma più soft delle discipline stesse. Il maestro dovrebbe collaborare o aver collaborato con un esperto (reumatologo,fisiatra, e altro) in quanto, queste figure professionali, sono conoscitori del significato di dolore cronico e di fibromialgia.
Benvenuto a quel maestro che infine sia abile nel formare una classe omogenea per potenzialità e obiettivi!

Vale un ultima considerazione, lo yoga e la sua pratica sono diffusi da più lungo tempo favorendo nel Paese tra le tante scuole una selezione in base alle reali capacità, per il tai chi si tratta al momento di una moda con il conseguente rischio di trovare -sul mercato- potenziali fanfaroni.

a cura di Maria Luisa Quattrina