TEN YEARS EXPERIENCE IN A FIBROMYALGIA OUT-PATIENT CLINIC: IS THERE A HAPPY ENDING?

B. Yanik1, D. Gokmen2, U. Sarp3, Y. Kurtais Aytur*3, S. Ergin3,1Physical Medicine and Rehabilitation, Fatih University Faculty of Medicine, 2Biostatistics, 3Physical Medicine and Rehabilitation, Ankara University Faculty of Medicine, Ankara, Turkey.

DIECI ANNI DI ESPERIENZA CON I PAZIENTI FIBROMIALGICI: ESISTE UN LIETO FINE?

Introduzione: La sindrome fibromialgica (FM) è caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso accompagnato da molteplici sintomi tra i quali l’astenia e i disturbi del sonno. Tale patologia determina frequentemente disabilità ed una diminuzione della qualità di vita dei pazienti.

Obiettivi: Lo scopo di questo studio retrospettivo è stato quello di rivalutare le caratteristiche cliniche, le opzioni terapeutiche utilizzate e la prognosi dei pazienti affetti da FM in modo da ottenere un resoconto dell’attività decennale dell’ambulatorio Fibromialgia.

Metodi: Nella cartella ambulatoriale, oltre ai dati anagrafici, sono stati registrati tutti i sintomi riferiti dai pazienti (Dolore diffuso, astenia, disturbi del sonno, rigidità mattutina, formicolii, fenomeno di Raynaud, occhi secchi, bocca secca, sindrome dell’intestino irritabile, cefalea, calo della libido, cistite interstiziale e soggettive tumefazioni).

A ogni visita sono stati valutati e riportati in cartella  il numero dei tender points, il punteggio ottenuto dal “ total myalgic score”, i disturbi del sonno e i risultati dei questionari ( FIQ, BDI, HAQ e VAS dolore) compilati dai pazienti.

Risultati: Dei pazienti visitati presso il nostro ambulatorio 252 su 308 (81,8%) soddisfacevano i criteri per la diagnosi di FM ( 247/252 erano donne). Questi mostravano, in modo statisticamente significativo rispetto ai controlli, una differenza sulla durata di malattia, sul numero di tender points, sul punteggio del “total myalgic score” (p<0.001), sulla rigidità mattutina, sul punteggio HAQ e sull’incidenza di cefalea, formicolii, disturbi del sonno, riduzione della libido e sindrome del colon irritabile.

Erano inoltre correlati tra loro, in modo statisticamente significativo (p>0.05), l’intensità del dolore, il numero dei tender points, il punteggio del “total myalgic score” ,FIQ, HAQ, BDI e la durata di malattia, mentre nessuna correlazione è stata riscontrata tra l’età dei pazienti e i parametri considerati.

I parametri migliorati significativamente nel tempo (considerando il basale, il primo e l’ultimo controllo) sono stati: la qualità del sonno (p=0.004), il punteggio del FIQ (che valuta l’impatto della FM sulla vita quotidiana) (p=0.002), dell’ HAQ (che valuta la qualità di vita) (p=0.036) e del “total myalgic score” (p=0.003). Nessuna differenza sui livelli di dolore, numero dei tender points e punteggio del BDI.

Tra il baseline e l’ultima visita di controllo il punteggio del FIQ e la VAS (scala visuale analogica) dolore sono migliorati significativamente (p<0.05) nei pazienti trattati con farmaci SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione serotoninergica) anche se lo stesso non si può dire confrontando gli stessi parametri tra la prima e l’ultima visita (p>0.05).

I pazienti trattati con amitriptilina hanno visto migliorare la qualità del sonno mentre nessun parametro valutato si è modificato nei pazienti trattati con Sertralina.

Conclusioni: Essendo la FM una patologia muscolo scheletrica con manifestazioni cliniche e sintomi variabili, è necessario valutare individualmente il paziente, così da applicare il miglior trattamento possibile.
Potrebbe essere efficace sotto-classificare le tipologie di pazienti.
Eular 2009

COMMENTO

La valutazione dell’evoluzione di qualsiasi patologia cronica è sempre di estremo interesse per i clinici. I dati che emergono dagli studi clinici controllati, infatti, non rispecchiano sempre le reali caratteristiche della patologia in esame e dei pazienti che ne sono affetti. I dati che emergono da questo studio di Yanic e Coll, tuttavia, confermano quanto più volte riportato dai numerosi studi comparsi in letteratura negli ultimi anni:

  1. la fibromialgia si conferma una patologia che tende a persistere per molti anni;
  2. la qualità della vita e l’autonomia nelle attività di vita quotidiana possono migliorare nel tempo, anche se il dolore, spontaneo ed indotto dalla pressione a livello dei tender points, tendono a mantenersi costanti;
  3. i farmaci che inibiscono selettivamente la ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli antidepressivi triciclici (amitriptilina) sono stati, fino all’introduzione di nuove molecole quali gli antiepilettici e gli inibitori duali della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina, i farmaci più efficaci nel migliorare, rispettivamente, il dolore e la qualità del sonno.

In ultima analisi, anche se non siamo ancora in grado di risolvere del tutto i sintomi che caratterizzano la malattia, è comunque possibile migliorare la prognosi funzionale dei pazienti fibromialgici, probabilmente determinando un adattamento a una modificazione di una funzione fisiologica, la nocicezione, che resta persistentemente alterata.

FIQ=Fibromyalgia Impact Questionnaire
HAQ= Health Assessment Questionnaire (scala di valutazione della disabilità)
BDI= Beck Depression Inventary (scala di valutazione della depressione)

Association between fibromyalgia and sexual dysfunction in women.

Kalichman L. Department of Physical Therapy, Recanati School for Community Health Professions, Faculty of Health Sciences, Ben-Gurion University of the Negev, Beer Sheva, Israel. [email protected]

FIBROMIALGIA E DISFUNZIONI SESSUALI NELLE DONNE

Scopo dello studio è stato quello di riconsiderare l’associazione tra fibromialgia e disfunzioni sessuali e cercare di comprendere i meccanismi che possono determinare tale correlazione.

Le parole chiave, fibromialgia, dolore cronico, disfunzione sessuale, donne, sessualità, depressione e qualità di vita, sono state ricercate all’interno di tre database (PubMed, MEDLINE, EMBASE) contenenti articoli scientifici dal 1950 al 2008. Sono stati presi in considerazione gli articoli rilevanti in inglese ed i loro riferimenti secondari.

Tutti i lavori dimostravano che, nelle donne, la sindrome fibromialgica è associata a disfunzioni sessuali. I principali rilievi sono stati: calo del desiderio e dell’eccitazione, aumento del dolore durante il rapporto sessuale e una diminuita capacità di raggiungere l’orgasmo.

Inoltre sembra chiaro che la sindrome fibromialgica, le disfunzioni sessuali e la depressione possono essere tra loro correlate ed in particolare che il tono dell’umore depresso si associa al calo del desiderio e dell’eccitazione sessuale.

Infine, dal punto di vista dei possibili meccanismi patogenetici, il dolore durante il rapporto sessuale potrebbe essere spiegato dal fatto che la soglia in cui lo stimolo sensoriale diventa doloroso è più basso nelle pazienti affette da Sindrome Fibromialgica.

Ulteriori studi sono comunque necessari per comprendere la relazione causale e i meccanismi d’associazione tra sindrome fibromialgica e disfunzioni sessuali.
2009 Apr;28(4):365-9. Epub 2009 Jan 23.

COMMENTO

Nella pratica clinica reumatologica, spesso, i disturbi della sfera sessuale nelle donne affette da sindrome fibromialgica non sono adeguatamente considerati. Se non ricercati in modo specifico durante la raccolta anamnestica i disturbi sessuali non sono sempre riferiti in modo spontaneo dalle  pazienti. Ciò comporta la sottovalutazione di un aspetto importante della malattia che, non di rado, contribuisce a peggiorare la vita di coppia. L’utilizzo di scale di valutazione auto-compilate, in cui siano considerati anche i disturbi della sfera sessuale, rappresenta un mezzo utile per far emergere queste problematiche che, se presenti, devono essere adeguatamente affrontate con l’aiuto di uno specialista in sessuologia. E’ infatti possibile migliorare sensibilmente i sintomi con un approccio terapeutico mirato.