31 giugno 2009

Ciao a Tutti/e

ho deciso, dopo diverso tempo di scriverVi, non tanto per darVi la mia testimonianza, quanto in qualità di ex List Owner di Fibroamici presente su yahoo.groups,ma perché ritengo utile fornire il mio contributo.

Attualmente non sono più List owner di Fibroamici per scelta e impegni personali, purtroppo ho altre difficoltà anche di salute che mi impediscono di occuparmi a tempo pieno di fibromialgia.

Ho sempre voluto dare il mio sostegno essendo io paziente e infermiere (mi viene alla mente l’infermiera Florence Nightingale anche essa sofferente di fibro).

Ho cercato di aiutare e confortare chi è sofferente di questa “sindrome invisibile” che richiede volontà, costanza e dedizione, spesso semplici, ma che sono necessarie di regolare sostegno. Molti devono imparare a conviverci (comprendendola) evitando sindromi ansiose depressive che l’accompagnano (aimè e la peggiorano e so che non è facile!)

Il mio messaggio vuole essere: non piangiamoci addosso, non lamentiamoci sempre. Parliamo con coloro che la conoscono. Impariamo a dosare i nostri sforzi, e a realizzare tutto ciò che la fibromialgia ci permette, infatti MOLTO si può fare però…con calma…!

Capiamo come volerci bene e come modificare in senso positivo la nostra vita.

Andiamo piano e facciamo ginnastica aerobica graduale ogni giorno.

Curiamo il sonno senza tanti farmaci e droghe spesso inutili.

Allontaniamo lo stress (almeno limitiamolo tutte le volte che possiamo) e fare così è difficile in una società altamente performante (spesso causa di tensioni ripetute), ma sforziamoci!

Anche se il riconoscimento sociale della malattia restituirebbe la dignità al paziente (ed è giusto rivendicarlo!) NON inganniamoci dietro chissà quali/e compensi statali e/o invalidanti, in uno Stato che purtroppo non ha più risorse neppure per chi ha estreme necessità.

Lavoriamo, viviamo, conviviamo, amiamo con passione. Solo così possiamo affrontare positivamente una malattia non mortale, ma benigna (anche se dolorosa), che ci impone di modificare in meglio pessime abitudini di una vita troppo veloce avversa ai nostri dolori e alla nostra stanchezza. Una vita che vorremmo sconfiggere (siamo persone sensibili…forse troppo…) o semplicemente vorremmo accettare e farci accettare per conviverci comprendendola, dedicando quando si può tempo a noi stessi.

Grazie a tutti un abbraccio “piano…piano” come diceva Diana Petech (coofondatrice di Fibroamici) che saluto … ella ha donato molto alla nostra causa comune.

IVANO-VAILATI

Ivano Vailati