Giorni tormentati questi miei dove in pochi attimi tutto riaffiora.
Strazi laceranti, domande e rammarichi.
Insicurezze radicate, che neppure la volontà di vivere riesce a tramutare, a strappare.

Male oscuro questo mio
cresciuto in me, compagno non gradito.
Combattuto con ogni mezzo,
ma indescrivibile e incomprensibile a coloro che con lui non vivono.
Tenuto a bada con mio grande sforzo,
con volontà di vincere, con fermezza di ideali, di morale e d’amore.
Se lascio la presa un attimo mi attanagli ancora.
Maledetto compagno di viaggio, dei miei giorni che se ne scivolano via.

Sapessi in quale campo ti ho raccolto, in quale strada ti ho trovato,
ti riporterei nell’attimo e il luogo dove sei nato.
L’intreccio della mia vita è ormai tessuto a doppia trama, e tu sei cucito in me.
Non esisterà forbice alcuna che ti taglierà spezzandoti da me.

Se con te dovrò convivere allora ti renderò più bello.

Si, ti sconfiggerò così.

Ti colorerò!
Nemmeno tu guardandoti ti riconoscerai.
Scrutandoti, mio maledetto compagno, avrai paura di te.
Perché tu ami il buio, il profondo, il nero.

Adesso io voglio amare i colori;
ti immergerò in tinta azzurra,
ti cucirò con fili colorati e ricamerò su te fiori e arcobaleni.

 

Sarai bello come un quadro gioioso,

Ti appenderò alla parete dell’altra me,
ti guarderò con distanza finché non sarai un punto colorato lontano.

E non illuderti, mio nero compagno, se i colori svaniranno, ne troverò di nuovi.

Ti colorerò ancora
e ancora
e ancora
perché io amo e ho sempre amato l’arcobaleno.

Giusy-da-sola

Giusy Vanni
Socia A.I.S.F.