Sommario

  • Fibromialgia e genere
  • La medicina narrativa: un ponte tra medico e paziente
  • 5 verità che la fibromialgia mi ha insegnato
  • Traumi e malattie croniche sono collegati?
  • La Pain Invalidation Scale: un nuovo strumento per misurare il grado di invalidazione
  • Disturbi Temporo-Mandibolari e fibromialgia
  • Applicazioni della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico
  • Fibromialgia e speleoterapia
  • Dolore cronico e alimentazione

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Editoriale

di V. Giorgi e V. Monolo

Il titolo di questo numero estivo riflette un’urgenza che ogni persona affetta da fibromialgia conosce bene: la necessità di essere vista, riconosciuta, ascoltata. Ma “vedere” il dolore non basta più. Serve andare oltre. Oltre l’invisibilità dei sintomi e l’incredulità degli altri. Oltre le etichette, oltre l’inerzia clinica, oltre la frammentazione delle risposte. È lì che si apre uno spazio di possibilità: quello delle nuove prospettive, delle alleanze terapeutiche, dei saperi integrati. In questo numero della rivista troverete articoli che affrontano proprio questo passaggio: da un dolore non visto a un dolore compreso, misurato, narrato e, finalmente, trattato con strumenti nuovi.

Grazie all’articolo sulla Pain Invalidation Scale, scopriamo che un gruppo di ricerca (di cui è responsabile Mattia Bisconti) sta adattando e traducendo in italiano questo strumento, utile per misurare quanto il dolore cronico venga invalidato o minimizzato dagli altri: un passo fondamentale per dare legittimità scientifica alla sofferenza.
Anche la parola — quando è ascoltata con attenzione — può diventare cura: ce lo ricorda l’articolo di Lucia Lombardi sulla
medicina narrativa, che ci invita a riconsiderare il rapporto medico-paziente come spazio di reciprocità e riconoscimento.
Il filo rosso che lega molte delle testimonianze presenti in questo numero è il tema del
trauma: esperienze precoci o eventi critici che lasciano segni profondi e spesso silenziosi nel corpo e nella mente. Marina Pirazzi ci aiuta a comprendere il legame tra trauma e malattie croniche: senza ridurre la fibromialgia a una sola causa, occorre iniziare a costruire una visione più completa, umana e multidimensionale.
Accanto a queste riflessioni, esploriamo nuove frontiere della cura: Lara De Feo spiega l’uso della
realtà virtuale per modulare la percezione del dolore; Vincenzo Di Spazio illustra le possibilità offerte dalla speleoterapia, una pratica ancora poco conosciuta ma promettente.
Infine, non poteva mancare l’approfondimento di Letizia Pontoriero su un tema tanto attuale: il
rapporto tra fibromialgia e genere. Perché la scienza, oggi più che mai, deve imparare a riconoscere le differenze per poter offrire soluzioni più giuste.

È un numero che guarda dentro, ma anche avanti. Un numero che accoglie vecchie ferite con sguardi diversi. Un numero, ci auguriamo, che vi possa accompagnare nel vostro personale cammino oltre il dolore invisibile.
Come di consueto non possono mancare le nostre rubriche consolidate (Diamo i numeri, FibroFriends, ecc…), i graditissimi contributi dei lettori e tante altre notizie e approfondimenti. Non resta che augurarvi buona lettura!

Se avete idee particolari da condividere o collaborazioni da proporre, scriveteci: magazine@sindromefibromialgica.it